Che c’entra Adamo Smith con il turismo? Perché è importante conoscere la storia di Nogales? Cosa insegnano 40 anni di evoluzione dei flussi turistici internazionali? Perché avere ereditato un patrimonio di arte e cultura è un problema per l’Italia? Perché la Germania non ha tanto appeal, ma intanto seduce e fa conquiste?
Ci sono tante possibili risposte a queste domande. Se volete sentire le mie, non fate altro che venire a dialogare con noi a #BMO2015.
Ch sono?
Mi occupo di politiche pubbliche per il turismo, cioè di tutte quelle decisioni che non sono prese dalle imprese ma che impattano, anche tanto, sulla loro esistenza.
La mia ambizione è che le politiche pubbliche non continuino a fare invasioni di campo, ma dispongano un palcoscenico dove imprese, imprenditori e creativi possano competere, fare soldi e dimostrare chi è il più bravo.
La mia missione è aiutare a prendere decisioni di politiche pubbliche basate su dati e fatti, e non su miti e credenze.
In apparenza sono un consulente con la risposta pronta, in realtà ogni giorno mi pongo domande, aggiorno le informazioni a mia disposizione, le porto in laboratorio per cercare un senso e trasformarle in idee, risposte, o ulteriori domande. Infine, se il risultato è convincente, cerco di rendere accessibili i prodotti del laboratorio.
Per il futuro ho in cantiere diversi progetti. Sto mettendo insieme un team specializzato nel trasformare dati e informazioni sul turismo in insights, cioè avere un team capace a parlare alla parte destra del cervello (quella emotiva) dei policy makers del turismo. Con questo team dovremmo lanciare un blog per approfondire il tema della competitività delle destinazioni turistiche.